Riflessioni sulla cultura

25 Ottobre 2025

Che…?

La stazione di servizio sembrava un acquario senz’acqua: vetri sporchi, una pianta agonizzante, il sole che si divertiva a friggere le ombre. Io ero lì per gonfiare una ruota di pensieri, niente di grave, solo quella pressione bassa che viene quando leggi i giornali. Poi ho sentito il rumore. Non un rombo: una specie di tosse meccanica ostinata, come se un frigorifero avesse deciso di sognare l’oceano.
23 Ottobre 2025

Gianni Rodari

Omegna, mattino lattiginoso sul lago. In una classe vuota del vecchio edificio comunale c’è gesso nell’aria e un odore di legno bagnato. Appoggio taccuino e penna sul banco. La porta si apre senza rumore: entra un uomo minuto, cappotto scuro, occhi che sorridono prima della bocca. Prende il gessetto, scrive “fantasia”, poi si volta: «Cominciamo? Ma lei non mi interroghi: interroghiamo il mondo».
23 Ottobre 2025

Dorothee Elmiger. La letteratura che non consola

Ogni tanto, in mezzo a una Buchmesse affollata di cataloghi, sorrisi forzati e storytelling industriale, succede qualcosa che sposta l’aria. Non serve un applauso. Basta un nome pronunciato sottovoce con rispetto. Quest’anno quel nome è Dorothee Elmiger. Chi è, per chi non l’avesse ancora incrociata: una scrittrice svizzera, poco più che quarantenne, che scrive come se la lingua fosse materia viva e pericolosa. Non “racconta storie” nel senso comodo del termine. Costruisce paesaggi di domande. E questo, oggi, è già un atto politico.
22 Ottobre 2025

La gentilezza è l’atto più politico che ci è rimasto

C’è una frase di Mattia Torre che non smette di lavorare dentro: “La gentilezza è l’atto più politico che ci è rimasto.” Detta così, sembra una carezza. In realtà è una lama affilata. Perché Torre non parlava di buone maniere, ma di potere. La gentilezza, quando tutto si incattivisce, non è un gesto neutro. È un atto di resistenza.