Attirano l’attenzione i leporelli di Josef Weiss Edizioni. Molto armoniosi e ricchi di testo a numero ristretto.
Di particolare pregio è la collezione Dîvân, una collana di libri ideata ed edita nell’anno 2002, con chiaro riferimento al saggio di Wolfgang Goethe «West-östliche Dîvân» e Hafiz.
Questa serie di piccoli libri dal formato di una cartolina postale non mira a confrontarsi col genio letterario bensì ne ruba la volontà di costruire una possibilità di dialogo fra Occidente ed Oriente. Non si tratta di una serie di libri a carattere politico o di contestazione, ma vuole dare invece una opportunità d’espressione concreta alla parola libertà: quella di cui dispone ciascun artista che desidera partecipare alla collana, nella scelta del tema, del mezzo di comunicazione, nella variazione di ogni singolo pezzo, nel desiderio di collaborazione armonica con altri artisti spesso di diversa provenienza culturale.
Unico limite imposto è il formato del leporello ed il numero ristretto di copie, trentatré esemplari per ogni pubblicazione del Dîvân. Ciascuna opera dà voce ad un sentimento, un’idea fino a poco prima custodita nell’intimo, personalissima ma pronta a divenire condivisibile col mondo intero. La diversità del singolo, che è poi di ciascuno la sua forza e bellezza, viene amplificata col susseguirsi dei volumetti, schiusi, posti l’uno accanto all’altro, lasciando percepire che da queste fisarmoniche di carta provenga una qualche musica afona fortemente legata al vivere dell’uomo, alle sue passioni, paure e desideri, frutti dolci o amari che a tratti appartengono alla vita di tutti noi e che prendono forma in questo caso attraverso parole, colori, gesti dai ritmi originali.