Lee Miller è passata dall’essere “immagine” perfetta sulle copertine di Vogue a diventare uno degli sguardi più spietati e necessari sulla Seconda guerra mondiale. In mezzo ci sono un trauma infantile, il surrealismo, la moda, la guerra, il silenzio e – molto tardi – un archivio riaperto dal figlio.
Questo pezzo della serie Fotografe prova a tenerli insieme: la bellezza e l’orrore, lo sguardo costruito della moda e quello, quasi insostenibile, dei campi liberati.