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Il lungo corso della ragione

Intervento fuori dal comune quello di Steven Pinker e Rebecca Newberger Goldstein. Il loro è stato il primo dialogo socratico animato della storia del TED ed è andato in scena nel febbraio del 2012. «Hanno raggiunto la conclusione che la ragione pura abbia modellato profondamente la storia, anche se a volte ci ha messo centinaia di anni a farlo. Se il mondo avesse acquisito questa visione, oggi faremmo un lavoro migliore ad ascoltarci a vicenda», scrive Anderson, il fondatore di TED. Nel discorso animato lo psicologo Steven Pinker si fa lentamente convincere dalla filosofa Rebecca Newberger Goldstein che la ragione è la chiave del progresso morale umano. Il dialogo è stato registrato dal vivo al Ted e poi animato dal Cognitive’s Andrew Park.

 

Translated by Stefania Betti
Reviewed by Elena Locatelli

00:01
[Rebecca Newberger Goldstein] [Steven Pinker] [ “Il lungo corso della ragione” ] Tassista: Ventidue dollari. Steven Pinker: Okay. Rebecca Newberger Goldstein: Sembra che la ragione stia vivendo tempi difficili: La cultura popolare sfiora nuovi livelli di idiozia e il discorso politico è diventato una corsa al ribasso. Viviamo in un’era di creazionismo scientifico, teorie complottiste del 9/11, linee dirette col paranormale, e un ritorno del fondamentalismo religioso. Le persone che pensano bene sono spesso accusate di elitarismo, e perfino nell’accademia ci sono attacchi al logocentrismo, il crimine di permettere alla logica di dominare il nostro pensiero.

00:56
SP: Ma è necessariamente una cosa brutta? Forse la ragione è sopravvalutata. Molti esperti affermano che un cuore buono e la salda lucidità morale sono superiori alle triangolazioni di specialisti della politica iper-istruiti, come i migliori e più brillanti che ci hanno trascinato nel pantano del Vietnam. E non fu questa la scusa che ci ha dato i mezzi per depredare il pianeta e minacciare la nostra specie con armi di distruzione di massa? In questo modo di pensare, saranno carattere e coscienza a salvarci, e non i gelidi calcoli. Anche perché, un essere umano non è un cervello ficcato su un bastone. I miei colleghi psicologi hanno dimostrato che i nostri corpi ed emozioni ci guidano e che usiamo il potere intellettivo meramente per giustificare i nostri istinti dopo aver agito.

01:40
RNG: Come può un argomento ponderato trattare dell’inefficacia degli argomenti ragionati? Guarda, tu stai cercando di persuaderci dell’impotenza della ragione. Non ci intimidisci o corrompi suggerendo di risolvere la cosa per alzata di mano o con un concorso di bellezza. Nel momento stesso in cui provi a convincerci delle tue posizioni, stai conferendo autorità alla ragione. La ragione non è in gioco. Non può esserlo. hai iniziato tu il dibattito e hai già perso.

02:12
SP: Ma può la ragione condurci in direzioni buone, decenti o morali? Dopotutto, tu hai sottolineato che la ragione non è che un mezzo per un fine, e il fine dipende dalle passioni di chi ragiona. La ragione può distendere una mappa per pace e armonia, se chi ragiona desidera pace e armonia, ma può anche mostrare un cammino per il conflitto e la lotta se all’argomentatore vanno a genio lotta e conflitto. Può la ragione forzare il pensatore a desiderare meno crudeltà e spreco?

02:39
RNG: Se presa da sola, la risposta è no, ma non ci vuol molto a trasformarlo in un sì. Sono necessarie due condizioni: la prima è che tutti i ragionatori abbiano a cuore il proprio benessere. Questa è una delle passioni che deve essere presente per far sì che la ragione lavori, ed è presente in ciascuno di noi. Tutti teniamo con passione al nostro stesso benessere. La seconda è che coloro che ragionano siano membri di una comunità di pensatori che possano agire sul benessere di ognuno, scambiarsi messaggi, e comprendere le ragioni altrui. E questo vale certamente per la nostra socievole e loquace specie, ben dotata della capacità di linguaggio.

03:22
SP: Beh, teoricamente suona bene, ma funziona ugualmente bene in pratica? In particolare, può spiegare un importantissimo sviluppo storico di cui parlai circa cinque anni fa qui a TED? Ovvero, sembra che stiamo diventando sempre più umani. Secoli fa, i nostri antenati bruciavano gatti vivi come forma di intrattenimento popolare. I cavalieri si facevano guerra tra loro cercando di uccidere più contadini altrui possibile. I governi giustiziavano le persone per motivi frivoli, come il furto di un cavolo o la critica dei giardini reali. Le esecuzioni erano più lunghe e dolorose possibile, come la crocifissione, l’eviscerazione e la ruota della tortura. La gente rispettabile possedeva schiavi. Fortunatamente, abbiamo abbandonato queste pratiche barbariche.

04:05
RNG: Quindi pensi che la natura umana sia cambiata?

04:08
SP: Non proprio. Penso che nutriamo ancora degli istinti che possono esplodere in violenza come l’avidità, il tribalismo, la vendetta, la dominazione, il sadismo. Ma abbiamo anche istinti che possono allontanarci da questo: autocontrollo, empatia, giustizia quelli che Lincoln chiamava Angeli Custodi dei nostri istinti

04:26
RNG: Quindi se la natura non è cambiata, cosa ha rinvigorito questi angeli?

04:30
SP: Beh, tra le diverse cose, il nostro cerchio di empatia si è espanso. Anni fa, i nostri antenati soffrivano solo per la loro famiglia e per il proprio villaggio. Ma con la diffusione dell’istruzione e dei viaggi, le persone iniziarono a solidarizzare con dei cerchi sempre più ampi, il clan, la tribù, la nazione, la razza, e infine, forse, l’umanità intera.

04:51
RNG: Gli scienziati più testardi possono dare davvero tutto questo credito alla benevola empatia?

04:56
SP: Sì, possono farlo. Neurofisiologi hanno trovato dei neuroni che reagiscono alle azioni di altre persone proprio come rispondono alle azioni proprie. L’empatia emerge presto nella vita, forse prima del primo anno di età. I libri sull’empatia sono bestseller come “La civiltà dell’empatia” e “L’età dell’empatia”.

05:14
RNG: Sono a favore dell’empatia. Chi non lo è? Ma da sola, è uno strumento troppo debole per il progresso morale. Da un lato, è generata per natura dalle parentele di sangue, dai neonati e dai caldi e pelosi animali. Per quel che riguarda l’empatia, gli estranei brutti possono andare al diavolo. E anche i nostri migliori sforzi per sviluppare simpatia per chi non è connesso con noi sono miseramente scadenti, una triste verità sulla natura umana che fu messa in luce da Adam Smith.

05:46
Adam Smith: Supponiamo che il grande impero cinese venga inghiottito da un terremoto, e consideriamo come un umanista europeo reagirebbe venendo a conoscenza di questa terrificante calamità. Prima di tutto penso che esprimerebbe il suo dispiacere per la sorte di quella povera gente Farebbe delle riflessioni melanconiche sulla precarietà dell’esistenza umana, e una volta espressi correttamente tutti questi sentimenti umani, perseguirebbe i suoi affari o il suo piacere con lo stesso agio e tranquillità, come se non fosse accaduto nessun incidente. Se sapesse di dover perdere domani il suo mignolo, stanotte non dormirebbe, ma dato che lui non li ha mai visti, russerebbe con la più profonda tranquillità sulla rovina di cento milioni dei suoi compagni.

06:27
SP: Se l’empatia non fosse sufficiente a renderci più umani, cosa ci occorrerebbe?

06:32
RNG: Bene, non hai parlato di quello che potrebbe essere uno dei nostri migliori angeli: la ragione. La ragione ha un grande peso. È la ragione che dà la spinta ad allargare il cerchio dell’empatia. Ogni singola evoluzione umana che hai menzionato, è scaturita dai pensatori che hanno addotto ragioni per cui alcune pratiche erano indifendibili. Hanno dimostrato che il modo in cui la gente trattava determinati gruppi di persone era logicamente incoerente con il modo in cui volevano essere trattati loro.

07:06
SP: Stai dicendo che la ragione può davvero cambiare la mentalità delle persone? Le persone si attengono alle convinzioni che servono i loro interessi o che sono in linea con la cultura che li ha cresciuti, no?

07:16
RNG: Questo è uno dei nostri aspetti affascinanti: Le contraddizioni ci infastidiscono, se non quando siamo costretti ad affrontarle che è un altro modo per dire che siamo suscettibili alla ragione. E se dai un’occhiata alla storia del progresso morale, puoi tracciare un sentiero diretto dagli argomenti ragionati ai cambiamenti nel modo in cui realmente percepiamo. Più volte, un pensatore argomentò in merito a quanto alcune pratiche fossero indifendibili, irrazionali, in contrasto con i valori già posseduti. Le loro tesi diventarono virali, vennero tradotte in molte lingue, se ne parlò nei pub, nei bar e nei salotti, e alle cene, e influenzarono capi, legislatori e l’opinione pubblica. E infine, le loro conclusioni rientrarono nel senso comune della decenza, cancellando le tracce della discussione originale che ci aveva portati qui. Pochi di noi, oggi, sentono il bisogno di portare avanti delle argomentazioni filosofiche rigorose come il perché la schiavitù, le impiccagioni pubbliche o i maltrattamenti minorili siano sbagliati. Adesso, queste cose sembrano sbagliate e basta. Ma questi argomenti dovevano essere presi, e lo furono, nei secoli scorsi.

08:34
SP: Stai dicendo che c’era bisogno di argomentazioni passo a passo per capire che ci doveva essere qualcosa di strano nel bruciare gli eretici sul rogo?

08:41
RNG: Oh, lo fecero. Fu il teologo francese Sebastian Castellio a perorare la causa.

08:47
S. Castellio: Calvino dice che ne è certo e altre sette dicono che loro lo sono. Chi deve essere giudice? Se la questione è certa, chi ha ragione? Calvino? Allora, perché scrive così tanti libri su una verità manifesta? Viste le incertezze, dobbiamo definire eretici quelli con cui siamo in disaccordo. E se dovessimo uccidere gli eretici, il risultato logico sarebbe uno sterminio dato che tutti siamo sicuri di noi.

09:08
SP: O con delle punizioni come la ruota della tortura?

09:11
RNG: Il divieto di punizioni crudeli e insolite nella nostra costituzione fu una risposta ad un pamphlet del giurista italiano Cesare Beccaria, che circolò nel 1764.

09:23
Beccaria: Quando le pene si sono fatte più crudeli le menti degli uomini, che come fluidi si adattano alle forme degli oggetti che li circondano, diventano dure e dopo cento anni di pene crudeli, la ruota della tortura non faceva più paura di quanta ne facesse prima l’imprigionamento. Affinché una punizione sia efficace, è necessario solo che i dolori inflitti siano più pesanti dei benefici derivati dal crimine commesso, e in questo calcolo deve essere considerata la certezza della punizione e la perdita del bene che il compimento del crimine produrrebbe. Tutto ciò che va oltre è superfluo. e quindi tirannico.

09:58
SP: di certo i movimenti pacifisti dipendevano dalle dimostrazioni di massa sugli accattivanti motivi dei cantanti folk e dalle lancinanti fotografie dei costi umani della guerra.

10:06
RNG: Non c’è dubbio, ma i moderni movimenti pacifisti hanno origine da una lunga serie di pensatori che avevano discusso sul perché dovessimo mobilitare i nostri sentimenti contro la guerra, come fece il padre della modernità, Erasmo.

10:20
Erasmo: I vantaggi derivati dalla pace si diffondono in lungo e in largo, e raggiungono grandi numeri, mentre nella guerra, se tutto va bene, i vantaggi tornano utili solo a pochi, e a quelli che non li meritano. La salvezza di un uomo dipende dalla distruzione di un altro Il guadagno di un uomo deriva dal furto dei beni altrui. Ciò che causa gioia da un lato è, dall’altro, causa di cordoglio. Ogni cosa spiacevole in guerra, lo è davvero pesantemente, e tutto ciò che invece è chiamato buona sorte, è una fortuna crudele e selvaggia, una felicità avara, generata dal dispiacere di altri.

10:53
SP: Ma tutti sanno che il movimento d’abolizione della schiavitù si basò su fede e sentimento. Fu un movimento guidato dai quaccheri, e divenne popolare solo quando il romanzo di Harriet Beecher “La capanna dello zio Tom” divenne un bestseller

11:06
RNG: Ma la palla era in gioco già un secolo prima. John Locke andò contro la tendenza di millenni che aveva considerato la pratica completamente naturale. Sosteneva che fosse in contrasto con i principi di un governo razionale.

11:20
Locke: La libertà degli uomini governati è d’avere una regola di vita comune a tutti i membri di quella società e nata dal potere legislativo istituito, la libertà di seguire la mia volontà quando la regola dice di no, di non essere soggetto all’incostante, incerta, sconosciuta e arbitraria volontà di un altro uomo, perché la libertà naturale è non sottostare a nulla se non alla legge di natura.

11:43
SP: Queste parole suonano familiari. Dove le ho lette prima? Ah, sì.

11:48
Mary Astell: Se la sovranità assoluta non fosse necessaria in uno stato, come potrebbe esserlo in una famiglia? E se in una famiglia, perché non in uno stato? Non essendoci nessuna presunta ragione che sia più forte di un’altra se ognuno è nato libero, perché allora tutte le donne sono nate schiave, come sarebbe se fossero soggette all’incostante, incerta, sconosciuta, arbitraria volontà degli uomini come nella perfetta condizione di schiavitù?

12:14
RNG: Quella sorta di assimilazione sta nelle mansioni della ragione. Un movimento per l’estensione dei diritti ne ispira un altro perché la logica è la medesima, e una volta che questo è ribadito, diventa sempre più scomodo ignorare l’inconsistenza. Negli anni sessanta, il “Movimento per i diritti civili” ispirò quello per i diritti delle donne, quello per i diritti dei bambini, degli omosessuali e anche degli animali. Ma già due secoli prima il pensatore illuminista Jeremy Bentham aveva dimostrato l’indifendibilità di pratiche abituali quali le crudeltà verso gli animali.

12:51
Bentham: il punto non è se sono capaci di ragionare e nemmeno “possono parlare?” ma “sono in grado di soffrire?”

12:57
RNG: E la persecuzione degli omosessuali.

13:00
JB: come ogni cattiveria primaria, è chiaro che non provoca dolore a nessuno. Al contrario, genera piacere. I partner sono consenzienti. Se uno dei due non lo fosse il danno sarebbe l’offesa totalmente diversa in natura ed effetti. È una lesione personale. È una sorta di stupro. E come ogni pericolo senza dolore, il pericolo, se c’è, consiste più nella tendenza dell’esempio. Ma qual è la tendenza di questo esempio? Esortare gli altri a fare lo stesso. Ma queste pratiche non producono dolore a nessuno.

13:32
SP: E, in ogni caso, ci è voluto almeno un secolo affinché le tesi di questi pensatori ricadessero e si infiltrassero nella popolazione. Ti fa quasi meravigliare dei nostri tempi. Ci sono delle pratiche che adottiamo dove gli argomenti contrari sono visibili a tutti e nonostante ciò perseveriamo?

13:49
RNG: Quando i nostri pronipoti ci guarderanno, saranno sconvolti da alcune delle nostre pratiche così come noi lo siamo dei nostri antenati che avevano schiavi, bruciavano eretici, picchiavano le mogli e bastonavano i gay?

14:02
SP: Sono sicuro che tutti, qui sanno fare un esempio.

14:05
RNG: Io penso al maltrattamento degli animali nelle fattorie.

14:09
SP: L’incarcerazione di drogati non violenti e la tolleranza dello stupro nelle nostre carceri.

14:13
RNG: Lesinare sulle donazioni alle organizzazioni che cambiano vite nel mondo.

14:18
SP: Il possesso di armi atomiche.

14:20
RNG: Il far leva sulla religione per giustificare l’ingiustificabile, come il divieto della contraccezione.

14:27
SP: Per quanto riguarda la fede?

14:29
RNG: Eh, non sto trattenendo il respiro.

14:31
SP: comunque, sono convinto che la ragione sia un angelo custode che merita più credito per il progresso morale di cui la nostra specie gode e che rappresenta la più grande speranza per continuare il progresso morale in futuro.

14:44
RNG: E se, amici cari, trovare una falla in questa argomentazione, ricordatevi che sarete guidati dalla ragione per dichiararlo.

14:53
Grazie. SP: Grazie.

14:56
(Applausi)

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